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DONNE PACE SICUREZZA. L’ITALIA ADOTTA IL V PIANO D’AZIONE DPS PER IL 2025-2029

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Agenda Donne Pace Sicurezza

L’Italia ha sostenuto sin dall’inizio la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza (CdS) delle Nazioni Unite n. 1325 del 31.10.2000 su “Donne, Pace e Sicurezza” e ha operato per la piena attuazione di tale Risoluzione e di quelle approvate sul tema negli anni successivi.

L’Agenda Donne, Pace e Sicurezza si articola tradizionalmente in quattro pilastri:

  • Partecipazione: consiste nel promuovere la piena, equa ed efficace partecipazione delle donne in tutti i processi negoziali e a tutti i livelli decisionali (locale, nazionale ed internazionale) volti alla prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti armati;
  • Protezione: si tratta della difesa dei diritti fondamentali delle donne così come prescritto dalle Convenzioni internazionali, ed in particolare la condanna di ogni forma di violenza di genere in situazioni di conflitto armato o di emergenza umanitaria. Su questo tema si è sviluppata una filiera parallela di Risoluzioni negli anni, tra cui l’importante Ris. 1820 del 2008;
  • Prevenzione: tale aspetto include l’incriminazione degli individui che commettano violenza contro le donne, il rafforzamento della tutela delle donne nella legislazione nazionale e il sostegno alle organizzazioni femminili a livello locale;
  • Ricostruzione post-conflitto: comprende l’adozione di una prospettiva di genere nelle azioni di assistenza umanitaria e nel trattamento di rifugiati e sfollati interni.

 

Piani d’Azione Nazionale Donne Pace Sicurezza

Per la realizzazione dell’Agenda, le Risoluzioni del CdS identificano un’ampia serie di compiti in capo agli Stati membri delle Nazioni Unite. In particolare, la Risoluzione 1889 del 2009 ha incoraggiato la pratica di dotarsi di c.d. Piani d’Azione Nazionali, che recepiscano concretamente il contenuto delle Risoluzioni sia sul piano interno, sia nei rapporti internazionali con altri Stati, ad esempio attraverso progetti mirati al rafforzamento di uno o più pilastri dell’Agenda presso Paesi di importanza prioritaria. Il primo Piano d’Azione italiano ha coperto il periodo 2010-2013. Sono seguiti il II Piano (2014-2016), il III (2016-2020), il IV (2020- 2024) e l’attuale, il V, che va dal 2025 al 2029. L’ente preposto alla scrittura e alla gestione del Piano sul territorio nazionale è il CIDU, mentre la sua attuazione sul versante internazionale è demandata alla Direzione Generale per gli Affari Politici e Sicurezza (DGAP) del MAECI.

I Piani italiani, nel corso degli anni, sono stati caratterizzati da un forte e attivo coinvolgimento delle Università, degli Istituti di ricerca e delle Organizzazioni della società civile, che propongono ed eseguono i progetti di intervento sulla base di appositi bandi annuali emanati dalla DGAP. A fine 2024 è terminato il periodo di validità del IV Piano d’Azione Nazionale. Dal giugno 2024 è stato condotto il processo finalizzato alla stesura del V Piano d’Azione, entrato in vigore nel 2025, anno che segna il venticinquesimo anniversario della Risoluzione 1325/2000 e il trentennale della Dichiarazione e della Piattaforma d’Azione di Pechino del 1995.

 

AGOSTO 2025. L’ITALIA ADOTTA IL V PIANO D’AZIONE DPS PER IL 2025-2029.

Nell’agosto 2025 l’Italia ha adottato il V piano d’Azione Nazionale Donne, Pace e Sicurezza per il 2025-2029. Tale strumento da attuazione alla Risoluzione 1325/2000 del Consiglio di sicurezza e le nove successive che compongono l’Agenda Donne Pace Sicurezza (DPS) delle Nazioni Unite.

Nei contenuti si è tenuto conto delle Conferenze e dei documenti di maggior rilievo elaborati dalle Nazioni Unite, dalla NATO, dall’Unione Europea e dal G7, a cui si aggiungono le risoluzioni ONU in materia di Giovani, Pace e Sicurezza. Il testo è frutto di un’opera di razionalizzazione, che ha riguardato la riduzione delle azioni, da 38 a 30, mantenendo i seguenti quattro Obiettivi:

Obiettivo 1: rafforzare – in maniera continuativa e durevole – il ruolo delle donne nei processi di pace ed in tutti i processi decisionali, assicurandone una partecipazione effettiva, paritaria, significativa e sicura, anche accrescendo le sinergie con la società civile, per implementare efficacemente la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1325(2000) e l’Agenda DPS.

Obiettivo 2: rafforzare la promozione della prospettiva di genere nelle operazioni di pace e valorizzare la presenza delle donne, in particolare nelle Forze Armate e nelle Forze di Polizia, consolidandone il ruolo nei processi decisionali relativi alle missioni di pace e nelle conferenze di pace.

Obiettivo 3: rafforzare la promozione della parità di genere, l’empowerment e la protezione di donne e ragazze, e il rispetto dei diritti umani delle donne e delle ragazze, in aree di conflitto e post-conflitto, accrescendo le sinergie con la società civile per implementare la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1325(2000) e l’Agenda DPS.

Obiettivo 4: consolidare la promozione della comunicazione strategica e le azioni di sensibilizzazione, rafforzando la partecipazione italiana alle conferenze e ai meccanismi di settore (e.g. sistema Nazioni Unite, Croce Rossa, OSCE, NATO, UE, OECD, Consiglio d’Europa), per sostenere ulteriormente l’attuazione dell’Agenda DPS, continuando, al contempo, ad assicurare il consolidamento dell’informazione e della formazione a tutti i livelli, sui vari aspetti trasversali della Agenda DPS, in particolare per il personale che partecipa alle operazioni di pace, anche accrescendo le sinergie con la società civile, l’università e la ricerca.

Per consultare il piano clicca il seguente LINK.

Per altri dettagli vedasi https://cidu.esteri.it/attivita/donne-pace-sicurezza/